“Quell’assurda norma sulla revisione degli estimi catastali va bloccata con un atto bipartisan di ribellione di
tutto il Parlamento, non può esserci spazio per alibi ‘bellici’ per giustificare un voto favorevole che compatti
la maggioranza in questa delicata fase di politica internazionale: la guerra in Ucraina non può giustificare un
sovvertimento dei poteri da parte del Governo nei confronti del Parlamento su questioni fiscali interne che
riguardano i cittadini italiani e nel caso specifico i piccoli proprietari, che con la riforma del catasto, se
dovesse passare, vedrebbero triplicare il peso fiscale sugli immobili, già tartassati dall’Erario. Per non parlare
delle conseguenze devastanti sull’Isee di tutti gli italiani che pagano i servizi essenziali sulla base di quel
riferimento reddituale”.
Il Presidente Nazionale di Federproprietà, Giovanni Bardanzellu ed il Responsabile del Settore Finanze e
Tesoro, Riccardo Pedrizzi, denunciano che il testo della riforma del catasto – che approderà a breve nell’aula
della Camera dei Deputati – nasconda la volontà di realizzare una vera e propria tassa patrimoniale, come si
era intuito, già dalla scorsa estate, con quell’Atto di indirizzo del Mef a tutte le amministrazioni dello Stato,
nel quale si imponevano nuove soluzioni tecnologiche di censimento e per la mappatura degli immobili come
strumenti per una manovra surrettizia al fine di rivalutare i valori secondo i prezzi di mercato. Eppure altra
era stata l’esplicita volontà del Parlamento già messa nero su bianco.
In tal senso, ricordano che solo qualche mese fa le commissioni Finanze di Camera e Senato avevano votato
un documento approvato da pressoché tutti i partiti per indirizzare l’Esecutivo sulla riforma fiscale, in
prospettiva della legge delega evitando espressamente e volutamente qualsiasi riferimento o apertura a una
riforma del catasto, nonostante le pressioni di Bankitalia e della Corte dei Conti auditi dalle stesse
commissioni”.
“Chi come noi difende i proprietari e più in generale i cittadini italiani, non si dimenticherà di coloro che con
il proprio voto imporranno l’applicazione di una norma sulla revisione degli estimi catastali che, così come
formulata, non può che procurare ai piccoli proprietari forti e legittimi timori. Si spera che la politica faccia
sentire la propria voce e si riappropri della sovranità popolare, non essendo possibile che il Parlamento voti
contro gli italiani solo per non perdere la poltrona. Ed a Draghi vanno ricordate le sue stesse promesse di non
aumentare le tasse, ma che questi strumenti che oggi si stanno approvando domani potranno servire per
portare a termine l’ennesima stangata sui piccoli proprietari, vera e propria ricchezza nazionale. A tutti i
parlamentari ricordiamo una storica dichiarazione di Papa Leone XIII, attualissima ed illuminante:
“La privata proprietà non venga stremata da imposte eccessive. Il diritto della proprietà derivando non da
legge umana, ma dalla naturale, lo Stato non può annientarlo, ma solamente temperarne l’uso ed
armonizzarlo col bene comune, ed è ingiustizia ed inumanità esigere dai privati, sotto nome d’imposte, più
del dovere” (enciclica “Rerum Novarum”, 1891, n. 35)
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